Tag: finanziaria 2019

01 Gen 2019

Resistono alla finanziaria 2019 le agevolazioni per l’antisismica

Rinnovato fino alla fine del 2021 il sismabonus


La manovra finanziaria 2019, oltre a prevedere le agevolazioni per le zone colpite dai sismi, come quello recente della provincia di Catania, in tema di prevenzione tiene inalterate le misure previste per il sismabonus ancora per tre anni.

Cos’è il sismabonus

Si tratta di una detrazione fiscale, sia per i contribuenti Irpef che per i contribuenti Ires, riconosciuta per la messa in sicurezza di immobili ad uso privato, o produttivo, che siano situati sul territorio italiano con rischio sismico riconosciuto. In Italia riguarda la gran parte del territorio (scarica la mappa pericolosità sismica nazionale) tranne la Sardegna e poche altre zone.

Nel decreto legge 63 del 2013 era stato previsto un meccanismo di agevolazioni poi rivisto nella finanziaria del 2017. La manovra aveva introdotto un bonus variabile, dal 70 all’85 %, per agevolare privati e aziende, nella realizzazione di opere per la messa in sicurezza degli edifici. Veniva inoltre compresso il periodo di detrazione portandolo da dieci a cinque anni.

Nella finanziaria appena varata vengono riconosciute le agevolazioni per tutti i lavori utili a prevenire i danni da sisma realizzati fino alla fine del 2021.

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Come funziona il sismabonus

Gli interventi che si realizzano devono essere finalizzati a rinforzare le strutture o a migliorare la capacità degli edifici di assorbile la forza dei terremoti.

Occorre per prima cosa far riferimento alle Linee guida per la classificazione dell’edificio in una specifica Classe di rischio, ne sono state individuate otto: da A+ (meno rischio), ad A, B, C, D, E, F e G (più rischio).

In funzione della classe di rischio ottenuta dopo gli interventi antisismici viene definita l’entità del sismabonus:

  • detrazione del 85% per interventi relativi a parti comuni di edifici condominiali che consentano il passaggio a 2 classi di rischio inferiore;
  • detrazione del 80% per interventi che consentano il passaggio a 2 classi di rischio inferiore;
  • detrazione del 75% per interventi che siano relativi a parti comuni di edifici condominiali che consentano il passaggio ad una classe di rischio inferiore;
  • detrazione del 70% per interventi che consentano il passaggio ad una classe di rischio inferiore.

Si tratta spesso di opere che richiedono investimenti di notevole entità e in questo senso, per i lavori sulle parti comuni condominiali, viene incontro il meccanismo, previsto dalla norma, della cessione del credito.

Solo per questo tipo di lavori il credito può essere ceduto ad aziende capienti, che non siano banche o finanziarie, e che finanziano in questo modo una parte dei lavori.

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