Tag: ristrutturazione

04 Gen 2020
Elettricista

Bonus Impianti elettrici 2020 in condominio: le regole per il rimborso

Parte la sperimentazione di tre anni per il rinnovo delle colonne montanti condominiali


Col  bonus impianto elettrico 2020 e l’obiettivo di migliorare la sicurezza, l’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), ha avviato una procedura sperimentale per ammodernare le vecchie colonne montanti degli impianti realizzati prima del 1970 o tra il 1970 e il 1985 se a rischio.

La fase sperimentale durerà tre anni, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022.

L’ARERA vorrebbe facilitare i rapporti e gli accordi tra gli amministratori di condominio e i distributori di energia elettrica, per semplificare il processo di adattamento dei vecchi palazzi alle nuove esigenze e alle richieste di aumento di potenza per l’installazione ad esempio di pompe di calore o delle piastre a induzione.

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ARERA specifica che per rinnovare i vecchi impianti elettrici interni ai condomini potrà essere erogato un contributo, bonus impianto elettrico 2020, se i lavori edili sono eseguiti dal condominio.

Sono previsti dai 400 ai 600 euro per piano e dai 700 ai 900 euro per appartamento differenziato per il tipo di finitura presente. Gli importi aumentano (da 700 a 900 euro per piano e da 1000 a 1200 euro per unità) se, in occasione dei lavori sulla colonna montante, il condominio decide anche di centralizzare tutti i contatori in un unico vano.

In questo caso il contributo aumenta perché vengono effettuati anche i lavori di posa dei nuovi collegamenti elettrici tra i contatori centralizzati e gli appartamenti.

Si aggiungono poi 100 euro al metro (fino ad un massimo di 1500 euro) per l’eventuale parte di cavo destinata a collegare la colonna montante con il confine di proprietà.

Una volta rinforzata la rete elettrica e resa più sicura, per i condomini potrà essere possibile attivare anche potenze contrattuali fino a 6 kW per le esigenze di un moderno condominio.

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Il bonus impianto elettrico 2020 è particolarmente importante per quei condomini con vecchi impianti elettrici che stanno valutando ristrutturazioni o la centralizzazione dei contatori.

Il condominio dovrà conservare la documentazione sui costi sostenuti e vedrà poi riconosciuti i rimborsi erogati direttamente dal distributore di energia.

 

 

 

06 Ott 2018

In arrivo la proroga per il bonus casa?

Trapelano le prime indiscrezioni dal governo in attesa della legge di bilancio


Da quanto dichiarato nei giorni scorsi da membri del governo si starebbe lavorando ad una proposta che preveda un cambio di passo rispetto al passato.

Solitamente in questo periodo vengono fatte le ipotesi riguardanti questo tipo di incentivi che vedono la loro forma definitiva in quella che è la legge di bilancio a fine anno.

Rispetto al passato si vorrebbe dare certezza sugli incentivi legati alla casa, come eco bonus e bonus ristrutturazioni, sia per la loro durata nel tempo che per la loro entità.

L’idea è quella di stabilire le possibili detrazioni fino al 2021 compreso e di prevedere un progressivo calo della percentuale che potrebbero passare, per fare un esempio, dal 65% per il primo anno, al 63% per il secondo e arrivando al 60% per il terzo.

Altra cosa su cui si lavora è la possibilità di creare una sorta di ecoprestito per i cittadini.

Lo scopo sarebbe quello di consentire di fare i lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica anche a chi non ha l’immediata disponibilità economica. Grazie al meccanismo delle detrazioni e ad un prestito del quale si farebbe garante un ente terzo come lo Stato o la Cassa Depositi e Prestiti. In questo modo si garantirebbe al cittadino un basso costo per interessi.

La manovra dovrebbe poi affrontare anche il tema della cessione del credito che, grazie anche ai recenti rilievi dell’Agenzia delle Entrate, sembra sempre più di difficile attuazione.

Siamo comunque ancora nel campo delle ipotesi e dovremo quindi attendere la legge di bilancio per saperne di più.

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21 Feb 2017

Spese di ristrutturazione: prorogate al 7 marzo le comunicazioni dell’amministratore

Previsto dalla Legge Finanziaria 2017, l’obbligo di comunicare degli Amministratori di Condominio all’Agenzia delle Entrate.


L’Agenzia delle Entrate comunica che gli amministratori di condominio possono effettuare l’invio dei dati relativi alle spese di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico effettuati sulle parti comuni eccezionalmente, per questo anno, fino al 7 marzo 2017.

Secondo quanto previsto della Legge Finanziaria 2017, il 28 Febbraio, gli Amministratori di Condominio avrebbero divuto comunicare all’Agenzia delle Entrate le spese sostenute per la ristrutturazione e riqualificazione energetica delle parti comuni.

Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 1° Dicembre 2016, articolo 2 stabilisce che:

“[…] 1. Ai fini della elaborazione della dichiarazione dei redditi da parte dell’Agenzia delle entrate, a partire dai dati relativi al 2016, gli amministratori di condominio trasmettono in via telematica all’Agenzia delle entrate, entro il 28 febbraio di ciascun anno, una comunicazione contenente i dati relativi alle spese sostenute nell’anno precedente dal condominio con riferimento agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali, nonché con riferimento all’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo delle parti comuni dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Nella comunicazione devono essere indicate le quote di spesa imputate ai singoli condomini”.

Quest’ulteriore adempimento a carico degli amministratori si scontra con la difficoltà di reperire in così breve tempo i dati richiesti. In molti casi, anche se alcuni dati sono contenuti dall’anagrafe condominiale, risulta difficile rintracciare i dati mancanti richiedendoli ai singoli condòmini o verificare che i dati siano corretti.

Tali difficoltà sono “moltiplicate” dalle innumerevoli casistiche presenti nel condominio.

A ciò si aggiunge la possibilità di incorrere in sanzioni amministrative che vanno da 100 Euro a errore fino a un tetto di 50.000.

Per tali motivi era auspicabile la proroga che è arrivata.

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